Il mistero secolare del Sasso Scritto

Il mistero secolare del Sasso Scritto

Quello conosciuto come il Sasso Scritto si trova lungo la via Maremmana alle pendici di Poggio Firenze e, osservandolo con cautela, provoca inquietanti misteri.

Su una grande roccia affiorante nella boscaglia sono incise alcune lettere etrusche su due righe. Si tratta di un originale in situ oppure è un falso? È antico o recente? Sono veramente caratteri dell’alfabeto etrusco o sono inventati? E che cosa significano? A queste domande sono state date le più fantastiche e straordinarie risposte.

Dopo anni di ricerche si giunse a chiarire il mistero. Il Sasso fu scoperto dallo scalpellino Alessandro Pettirossi da Fiesole che, fin dal 1667, stava cercando materiali lapidei per la ristrutturazione della villa di Mondeggi del conte Della Gherardesca e per quella di Lappeggi del cardinale Francesco Maria Medici.

La voce del ritrovamento si sparse negli ambienti accademici di Firenze e da ogni parte accorsero esperti a studiare l’epigrafe. A Filippo Buonarroti seguirono Cosimo Della Rena, Lorenzo Magalotti, Anton Francesco Gori e tanti altri finché, a metà del Settecento, fu deciso di staccare l’iscrizione per portarla nel Corridoio Vasariano (oggi è al museo archeologico di Firenze) perché «degna di stare anche fra i più rari». Al posto dell’originale, databile fra il IV e il III secolo a.C., fu fatta una copia; però lo scalpellino commise qualche errore di trascrizione.

Comunque, si tratta di un raro tular: un cippo di confine che stabiliva il limite territoriale di una lucumonia etrusca e che veniva collocato sul posto con una cerimonia religiosa dedicata al dio supremo Tinia.

La lettura dell’iscrizione potrebbe essere: “Confine sacro della comunità tra Fiesole e Volterra fra le genti degli Auli e dei Cursini”. Quindi, non solo un confine tra le due città etrusche, ma anche fra le tribù di Aulena (odierna Lucolena) e di Cursinianu (odierna Corsignano) fra le quali non dovevano correre buoni rapporti.

Nel 1974 fu fatta una nuova interessante scoperta: nel vicino fosso di Calcinaia venne trovato un cippo di pietra più piccolo ma con un testo identico a quello del Sasso Scritto. Fu nominato Tular di Gavignano e, dopo una breve esposizione in loco a Casa I Loti, è stato messo in deposito al museo archeologico di…Castellina in Chianti! Sarebbe quindi opportuno che i due reperti tornassero quanto prima a Bagno a Ripoli.

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Ecomarathon Bagno a Ripoli - e-mail: info@ecomarathonbagnoaripoli.com

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