Se leggende e misteri vi affascinano durante il percorso di Ecomarathon troverete pane per i vostri denti: la Fonte della Fata Morgana!
La Fonte di Fata Morgana, detta anche Casino delle Fate, è nata come ninfeo di Villa il Riposo, una dimora signorile cinquecentesca un tempo della famiglia Vecchietti; questa nobile famiglia acquista la residenza nel XVI secolo e nel 1571 Bernardo Vecchietti, mecenate delle arti e uomo di cultura, commissiona a Jean de Boulogne, il Giambologna, la costruzione di questo particolare ninfeo e di una statua da porre al suo interno. La scultura, raffigurante la Fata Morgana, purtroppo non è più nella sua collocazione originaria, ma è finita in una collezione privata inglese ormai da tempo.
La particolarità di questo edificio è data dal fatto che contrariamente ai ninfei diffusi all’epoca, finalizzati alla sola estetica, è dotato anche da vani accessori funzionali. Vi sono inoltre tre vasche esterne, a disposizione di tutti, destinate ad usi diversi: un lavatoio, un abbeveratoio per le bestie ed infine la cosiddetta “Fonte del viandante”; quest’ultima vasca è sormontata da un’iscrizione che recita: “Io son quella, o lettor, fata Morgana/ che giovin qui ringioveniva altrui/ Qui dal Vecchietto, poiché vecchia io fui/ringiovenita colla sua fontana”; questi versi fanno riferimento alla leggenda che narra che chi beve a questa fonte viene ringiovanito, grazie ai poteri della misteriosa Fata Morgana…
Morgana! Chi era costei? Era la maga del ciclo di Re Artù? Può davvero il mito celtico essere arrivato già nel ‘500 a Bagno a Ripoli o si tratta di una coincidenza? Pare in effetti che Morgana non fosse l’unica “fata” che aveva a che fare con questa fonte, si narra che ci fossero molte donne bellissime, delle “fate” appunto, che apparivano e scomparivano dal ninfeo! Questi misteri rimarranno tali, una cosa però è certa… non era stato fatto a caso un passaggio segreto che da Villa il Riposo conduceva direttamente alla Fonte, offrendo alle possibili amanti dei Vecchietti un’ottima via di fuga!